Il capogruppo consiliare della Lega al Comune capoluogo dice che “Agrigento è Capitale Italiana della Cultura 2025, ma è anche la città più assetata d’Italia”.
Indi aggiunge: “Un paradosso che i suoi abitanti conoscono fin troppo bene, costretti a fare i conti con un servizio idrico inefficiente e bollette tra le più care del Paese”.
E stigmatizza la situazione, rilevando come “AICA, Società Consortile responsabile della distribuzione dell’acqua, sembra operare con il contagocce. L’erogazione è irregolare, spesso insufficiente, e le perdite della rete idrica-mai riparate-vengono paradossalmente imputate agli stessi cittadini, che si trovano a pagare non solo per l’acqua consumata, ma anche per quella dispersa”.
“La scorsa estate è stato raggiunto il culmine del disservizio: l’acqua veniva fornita con autobotti a pagamento, con la promessa di un rimborso che, a oggi, sembra essere solo una vana illusione. Circolano voci che parlano di oltre due milioni di euro che AICA dovrebbe restituire ai cittadini, ma il rimborso ancora non arriva. E nel frattempo, gli stessi cittadini hanno ricevuto avvisi di mora per bollette arretrate – una beffa che si aggiunge al danno”– puntualizza, ancora, la consigliera della Lega.
“AICA predica bene ma razzola male. E ora, con la giustificazione che un mancato aumento delle tariffe avrebbe portato i comuni al dissesto finanziario, la Società ha avuto il coraggio di far lievitare ulteriormente le bollette. Un ennesimo colpo per una popolazione già provata da anni di inefficienze e promesse non mantenute”- continua Valentina Cirino, riferendosi al recente annunciato aumento, criticato da più parti.
“Agrigento merita di più. Merita un servizio idrico dignitoso, trasparente ed equo, perché la Cultura non può prosperare dove manca l’acqua, e la sete non dovrebbe mai essere una condizione accettata passivamente”- conclude Valentina Cirino.
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