martedì, 11 Novembre 2025
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    “AICA fa danni”: dopo il sindaco di Raffadali, le accuse del sindaco di Sciacca

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    Il je accuse di Fabio Termine

    Rivolgendosi al consiglio di amministrazione di AICA, il sindaco di Sciacca, Fabio Termine, dice senza peli sulla lingua: ”questa gente non può più stare dove sta, perché fa danni e non è produttiva”.

    Poi aggiunge: “Io chiedo di rimuovere questi soggetti, per far guidare l’azienda da gente competente”.

    Parole dure. Che seguono all’inottemperanza dell’invito dello stesso sindaco ad incontrare i vertici di AICA. L’appuntamento era stato fissato -diversi giorni prima-  per le ore 11:00 di ieri mattina, lunedì 19 maggio. Ma alle ore 11:40 dello stesso giorno, il sindaco Fabio Termine riceve una comunicazione secondo la quale AICA non può partecipare all’incontro per impegni precedentemente assunti.

    Una scorrettezza istituzionale” -dice Termine. Se uno ha un impegno, lo sa già da tempo e non avvisa dopo l’orario fissato per la riunione”.

    Il precedente di Silvio Cuffaro

    Ieri era stato il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, del centro-destra, a tuonare contro i vertici dell’AICA, parlando di incompetenza, opacità gestionale, tariffe elevate, inefficienza, etc… Il nostro giornale aveva raccolto le sue dichiarazioni nell’articolo che si può leggere cliccando qui.

    Adesso, è la volta del sindaco di Sciacca, Fabio Termine, del centro-sinistra, a muovere accuse analoghe.

    Ma dal Cda di Aica si fa orecchio da mercante.

    Per quanto tempo ancora?

    L’interrogazione alla Camera 

    Nel frattempo, la deputata PD, Giovanna Iacono, si chiede se ci siano state “ombre di corruzione sull’appalto della nuova rete idrica di Agrigento”. Si tratta di lavori per i quali la stazione appaltante è stata proprio AICA.

    Dice Giovanna Iacono: ”A fronte delle gravi anomalie emerse, abbiamo chiesto al Governo di verificare l’opportunità di attivare una gestione straordinaria e commissariale del servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento, per garantire legalità, trasparenza e funzionalità a un servizio essenziale come quello dell’acqua”.

    Le dichiarazioni dell’on. Iacono

    A partire dall’interrogazione parlamentare presentata, la deputata dell’agrigentino osserva: “Particolare rilievo assume anche la responsabilità del consiglio di amministrazione di Aica, che avrebbe dovuto quantomeno vigilare adeguatamente sull’iter dell’appalto”.

    Non solo. Secondo Giovanna Iacono, “a ciò si aggiunge una gestione economico-finanziaria ritenuta dissennata, che ha portato il gestore in condizione di “grave squilibrio di bilancio”.

    Non si può permettere che, mentre la provincia soffre per la mancanza d’acqua, consorterie criminali si arricchiscano attraverso appalti truccati”- continua la deputata. Che infine auspica:“È necessario ristabilire legalità e dignità per una comunità già duramente provata”.

     

     

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