Riceviamo e pubblichiamo.
Giuseppe Nobile Segretario della Dc di Favara.
“Tralasciando il ruolo politico che ricopro, da semplice cittadino, da persona che ama profondamente la propria città e che soffre nel vedere uno spazio pubblico ridotto a un cumulo di degrado e incuria.
Il Parco di Giufà, un tempo pensato come polmone verde e spazio di socialità per grandi e piccoli, oggi versa in uno stato di totale abbandono. La struttura, completamente vandalizzata, si presenta come un luogo fatiscente, inaccessibile e pericoloso, sottratto di fatto ai cittadini che avrebbero diritto a viverlo: famiglie, bambini, anziani, sportivi.
A certificare questo scempio, non solo la voce dei residenti esasperati, ma anche un sopralluogo effettuato recentemente dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri, che hanno constatato l’entità del degrado e l’assenza totale di manutenzione o vigilanza. A loro va il nostro sincero ringraziamento: con spirito di servizio e senso di responsabilità, continuano a monitorare un territorio che troppo spesso è lasciato solo dalle istituzioni.
In tutto questo, resta un grande assente: l’amministrazione comunale. Il sindaco Palumbo, a cui spetta l’onere e l’onore di guidare questa città, sembra ignorare una situazione sotto gli occhi di tutti. Quali sono le sue intenzioni? Cosa si sta facendo, concretamente, per restituire dignità a un bene pubblico che oggi rappresenta un pericolo più che una risorsa?
Non si tratta di una polemica sterile né di una critica distruttiva. Governare è difficile, e chi vive la cosa pubblica con serietà sa bene quanto sia complicato tenere insieme visione, bilancio e bisogni reali. Ma se si sceglie di amministrare, bisogna farlo con responsabilità e apertura al confronto. Non si può restare sordi di fronte a chi sollecita risposte, né ciechi davanti a un degrado che è ormai simbolo di un fallimento gestionale.
Il Parco di Giufà merita di essere restituito ai cittadini. Serve una strategia chiara, interventi immediati di ripristino, e soprattutto controlli costanti che evitino nuovi episodi di vandalismo. È una questione di decoro, ma anche di giustizia sociale: perché ogni spazio pubblico negato è un pezzo di democrazia sottratto alla collettività.
Il tempo delle scuse è finito. È ora che il sindaco Palumbo si assuma le sue responsabilità e dia risposte concrete a una comunità che chiede solo di vivere in un territorio più curato, sicuro e accessibile.”