I giudici della Corte d’Appello di Palermo accolgono l’opposizione alla stima, proposta da privati cittadini contro il Comune di Palma di Montechiaro, rideterminando l’indennità di espropriazione in oltre un milione di euro e condannando il Comune al pagamento delle spese di lite.
Il caso
Nel 2000, il Comune di Palma di Montechiaro, nell’ambito del programma costruttivo per la realizzazione di 25 alloggi sociali e per l’urbanizzazione dell’area urbana cosiddetta del Calvario Pizzillo, occupa (senza mai concludere il relativo procedimento ablatorio con un formale decreto di esproprio) alcuni terreni di proprietà di quattro privati cittadini, tutti originari di Palma di Montechiaro.
Nel 2016, in ragione della occupazione illegittima operata dal Comune di Palma di Montechiaro, i proprietari intraprendono innanzi al giudice amministrativo un contenzioso, chiedendo che venga disposta l’acquisizione sanante delle aree illegittimamente occupate e/o la loro restituzione, previa remissione in pristino.
A seguito della favorevole definizione del suddetto giudizio, il Comune di Palma di Montechiaro, con apposita determinazione, dispone l’acquisizione sanante delle aree, determinando in favore dei proprietari un indennizzo di € 485.388,60.
L’opposizione alla stima
Ritenendo erronea la stima operata dal Comune di Palma di Montechiaro, i proprietari -con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino– propongono un ricorso per opposizione alla stima innanzi la Corte di Appello di Palermo (giudice funzionalmente competente), chiedendo la rideterminazione dell’indennizzo, oltre l’indennità per il danno non patrimoniale subito per l’occupazione.
L’avv. Rubino rileva in giudizio che il valore venale del bene oggetto del provvedimento di acquisizione avrebbe dovuto calcolarsi secondo il valore del bene al momento dell’adozione del provvedimento di acquisizione sanante ed in particolare che l’indennità dovuta avrebbe dovuto essere determinata secondo l’indice di edificabilità tratto dal Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Palma Montechiaro approvato nel 2006.
Il Consulente Tecnico d’Ufficio (C.T.U.), incaricato dalla Corte di Appello, rileva la correttezza delle censure mosse dall’avv. Rubino, in particolare laddove era stata omessa la valutazione dell’indennità dovuta per il periodo di occupazione illegittima.
La sentenza della Corte d’Appello
Infine, con sentenza del 30 giugno 2025, in accoglimento del ricorso proposto dall’avv. Rubino nell’interesse dei propri assistiti, la Corte di Appello di Palermo ridetermina in € 1.176.966,94 l’indennità dal Comune di Palma di Montechiaro per l’acquisizione sanante dei terreni oggetto del giudizio.
Inoltre, con la predetta pronuncia il Comune di Palma di Montechiaro è condannato al pagamento delle spese di lite liquidate in € 17.500,00.
Pertanto, solo all’esito di tale giudizio i proprietari hanno finalmente ottenuto la corretta indennità per l’acquisizione dei terreni di loro proprietà.