L’appuntamento è per il prossimo giorno 27 alle ore 10 in piazza della Vittoria a Favara.
Si conteranno le teste. Una significativa partecipazione sarà un chiaro e in equivocabile messaggio a Girgenti acque, all’Ati e alla Regione della stanchezza della gente, della voglia di cambiamento, dimostrerà che dietro alle associazioni a difesa dell’acqua pubblica e dei consumatori c’è il popolo.
Viceversa, la mancata partecipazione darà più forza all’attuale sistema e svuoterà di significato le associazioni, che hanno fatto tantissimo per accendere il faro dell’attenzione pubblica sui problemi legati al servizio idrico e che sono spina nel fianco dei sindaci, di Girgenti Acque e dell’Ati.
Sarà l’occasione di parlare di costo dell’acqua in assemblea popolare, di misuratori idrici, di depuratori, di acqua potabile, di acqua pubblica. La partecipazione elevata segnerà l’inizio di una prima tappa di un percorso diverso che porrà al centro l’utente e non, come è stato fino adesso, i bilanci dei vari Enti coinvolti nel servizio. Il costo dell’acqua deve essere commisurato con il bilancio delle famiglie agrigentine, alle quali non vanno chiesti ulteriori sacrifici per assicurarsi un servizio essenziale. Anzi, è necessario e urgente tagliarne i costi.
Non dico nulla di nuovo parlando di questi argomenti che sono sulla bocca degli utenti, ma parlarne per anni non è servito a nulla, adesso bisognerà dimostrarlo partecipando fisicamente all’appuntamento di sabato prossimo.
Non vale il “mi dispiace, ho un impegno”, “non posso esserci, ma sono d’accordo…” e le varie scuse, perché i partecipanti saranno contati e il totale sarà il reale risultato che determinerà il fallimento o il successo popolare.