Mi capita, a volte, di raccontare uno stato d’animo, piuttosto che un fatto. Lo faccio volentieri ché i protagonisti delle notizie sono uomini come tutti gli altri, che, in una particolare occasione, guadagnano visibilità nella cronaca, ma pur sempre uomini con i loro problemi, gioie, ansie, aspettative.
Trovo sbagliati i giudizi sommari formati solo sulla cronaca giornalistica, che fa informazione e contemporaneamente è una denuncia che dovrebbe allertare le istituzioni competenti.
Ci sto girando troppo intorno e sto rischiando di non arrivare alla vera questione.
Ieri ho visto l’amarezza stampata sul volto del consigliere comunale Antonio Fallea, dovuta alla pubblicazione dell’intervista a Zorro.
Seguo la politica da decenni, ne ho viste di tutti i colori. Sono stato spettatore di attacchi al vetriolo che non hanno risparmiato neppure i familiari dei contendenti. Se le sono dette e a volte anche date di santa ragione e finita la “guerra” o durante le “tregue”, comportarsi come se non fosse accaduto nulla. Ho visto scivolare accuse di “ladro” allo stesso modo se li avessero incolpati di essere benefattori.
Si dice che generalmente il politico è uno che sa incassare i colpi, anche quelli bassi. Può essere. Per me è solo una questione di dignità, ogni persona che la possiede deve difenderla, mentre se non ce l’ha, non deve farsene un pensiero. Antonio Fallea è amareggiato perché vede minacciata la sua dignità dalle denunce giornalistiche che formano l’opinione pubblica, ma che non sono sentenze. Senza entrare nel merito dei fatti già raccontati, la sua stessa sofferenza gli fa onore e, se lo riterrà opportuno, potrà utilizzare le pagine del nostro giornale per spiegare le sue ragioni.
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L’intervista è intervista.
Il giornalista fa le domande e l’intervistato risponde.
Nel caso specifico si è amareggiati per l’intervista a Zorro e la sua pubblicazione su questo giornale.
O comunque, credo, per una risposta data ad una domanda generica nella quale l’intervistato fa cenno ad una notizia che già da tempo era stata pubblicate su altro sito dallo stesso intervistato.
L’amarezza, la contrapposizione, lo sdegno va fatta per la notizia e al suo firmatario, e non per l’intervista dove si fa solo cenno della stessa e solo da parte dell’intervistato e non dall’intervistatore.
Antonio Fallea ha tutta la mia comprensione, lo stimo e lo apprezzo per il suo impegno umano e politico, per le battaglie portate avanti, a volte anche in solitario, ma nel giusto e vincente.