Stavano, decisamente, meglio i ragazzi di qualche decennio fa, quando nei diversi quartieri c’erano spazi per dare calci ad un pallone o per giocare alle belle statuine, al silenzio, guardia e ladri, la giostra, monetina, palla prigioniera e l’elenco è lungo. Bastava e avanzava che non piovesse, un po’ di spazio e tanta fantasia. Le belle giornate e la fantasia ci sono ancora, ciò che mancano sono gli spazi liberi, divorati dai veicoli. In passato la pendenza era nel centro della strada per dare maggiore agibilità ai pedoni, poi con la diffusione delle automobili, la pendenza passò dal centro ai bordi delle strade. A significare che l’uomo deve cedere il passo al moderno che arriva.
E il nuovo porta con se anche la quasi scomparsa della realtà, sgretolata dal mondo virtuale dove tutto è possibile. Nel virtuale siamo come vorremmo essere. Ci tuffiamo nel mare dei social network e spesso, a proposito di mare, restiamo intrappolati proprio nelle reti di una vita virtuale e di virtuali relazioni sociali. La realtà in quanto tale ha perso ogni fondamento, si può dire che non abbiamo più riferimenti nel mondo reale, mentre preferiamo tuffarci dentro uno schermo.
Questo è il quadro e questo quadro vorrebbe rivoluzionare Padre Uriel dei Vocazionisti di Favara.
Ritorniamo ai tre elementi dei ragazzi del passato: belle giornate, spazi e fantasia. Dicevamo, le belle giornate e la fantasia ci sono ancora, ciò che manca è uno luogo capace di attirare i ragazzi e farli socializzare. Un campo di calcio e altre aree destinati a loro. C’è un progetto fantastico, quello di padre Uriel, che ha già un sito a disposizione come ha la disponibilità dei Padri vocazionisti e la scontata partecipazione di centinaia di ragazzi. Mancano i soldi per attrezzare gli spazi.
Padre Uriel ha già raccolto qualcosa tra i suoi parrocchiani, ma è poca cosa. Chiederli ai favaresi sarebbe come parlare di acqua nel deserto, ma non sarebbe male chiederli alle banche presenti in città che rastrellano la ricchezza locale, all’Associazione di imprese che gestisce il servizio di Igiene ambientale, a Girgenti acque, al sindaco, agli assessori, ai consiglieri comunali, ai nostri due deputati nazionali, agli imprenditori e a qualsiasi altra persona o società operi nel paese. Chiederli senza bagnarsi prima di piovere.
Inizio io a chiedere al sindaco e al presidente del Consiglio comunale di farsi promotori dell’iniziativa in favore dell’infanzia.
Rosario Manganella e Leonardo Pitruzzella, potrebbero rivolgersi agli attori dell’economia e della politica locale per ottenere un aiuto finanziario per la realizzazione dell’Oratorio per i ragazzi di Favara. Un oratorio che c’era in passato e oggi potrebbe ritornare.

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