Il “popolo”, mi ostino a utilizzare il termine ormai in disuso in politica, ché viene meglio “fotterlo” chiamandolo gente o cittadini, sulla vicenda dell’interpretazione ha capito quello che doveva capire.
Ieri sera, un consigliere mi ha raccontato di essere stato messo in croce per come dovrà comportarsi nella prossima seduta del Consiglio comunale, quando superate le formalità che ne hanno impedito la trattazione nella passata seduta, si dovrà affrontare l’interpretazione delle modifiche al regolamento cimiteriale.
Si fa pressione per avere i numeri, quando la questione dovrebbe essere affidata alla coscienza dei singoli. Ed è un braccio di ferro perfettamente inutile. Il tempo galantuomo stabilirà per tutti, se le modifiche hanno portato vantaggi o svantaggi alla collettività, mentre, fin da subito il popolo ha capito le ragioni che hanno spinto l’amministrazione a proporre e il Consiglio a votare le modifiche.
Il popolo ha capito e si è stancato di assistere al teatrino della politica, che avverte con disagio e distacco. Quasi chiederebbe che facessero quello che vogliono in silenzio ché meno si sa, meglio si vive. Confortano le omelie di don Giuseppe D’Oriente, l’arciprete conosciuto da pochi al suo arrivo a Favara e che adesso in molti stimano proprio per la sua difesa al popolo. Scusate la continua ripetizione della parola “popolo”, ma lo faccio con il preciso proposito di schiaffeggiare metaforicamente i nostri eroi della politica locale.
Abbiamo abbondantemente capito e ci aspettiamo da attori diversi dai nostri eroi le risposte. M5s e Rifondazioni hanno chiesto di incontrare il Prefetto. Noi dal rappresentante del Governo aspettiamo di sapere se il nostro è un paese normale.
Lo stesso discorso vale per la promessa di Rifondazione di ricorrere alla Magistratura.
Il popolo, dal canto suo, aspetta, preoccupato per il suo futuro. Teme che la visita medica sullo stato di salute della legalità a Favara non venga effettuata e che si resti nel dubbio e nell’incertezza, alimentati anche dalle stesse recenti esternazioni del sindaco. Il popolo vuole finalmente capire il perché a fronte dei doveri non si hanno i diritti. Ha fame di legalità. Paga le tasse e vuole i servizi. Vuole vedere la normalità. Vuole che si faccia la differenza tra gli onesti e i disonesti.
Il popolo vuole vedere oggi lo Stato per partecipare in massa alla prossima edizione della Festa della Legalità nel 2015.

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