CON LA REVOCA DELL’ACCREDITAMENTO, I 110 DIPENDENTI DELL’ENTE DI FORMAZIONE PALERMITANO INGROSSANO L’ESERCITO DEI SENZA LAVORO
Non ha tardato ad arrivare la reazione dal mondo sindacale a seguito della revoca dell’accreditamento all’Ecap di Palermo con decreto dirigenziale n.6764 del 19 novembre scorso a firma del dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, Gianni Silvia.
Provvedimento amministrativo, lo ricordiamo, che ha “interdetto con effetto immediato all’Ecap di Palermo, avente sede in via Porrazzi, n.6 a Palermo, lo svolgimento di qualsivoglia attività di orientamento e formazione professionale nell’ambito della Formazione professionale”.
La naturale conseguenza del provvedimento è che 110 dipendenti hanno perso il lavoro e andranno ad ingrossare l’esercito dei sospesi e licenziati che costituiscono oramai la parte più considerevole della platea degli operatori dell’Albo.
La Uil Scuola di Palermo manifesta la preoccupazione per gli effetti che ricadranno sui 110 dipendenti a causa della chiusura dell’Ente dell’Ecap di Palermo.
“La Uil Scuola – commenta Marcello Sacco, Rappresentante sindacale aziendale presso l’Ecap di Palermo – alla luce della revoca dell’accreditamento dell’ente, non entrando nel merito della questione, chiede all’amministrazione regionale un interesse ed una tutela, seria questa volta, per i 110 lavoratori dell’ente che ad oggi non vedono alcun futuro retributivo e lavorativo”.
“I dipendenti sono fortemente preoccupati per il futuro – dichiara l’esponente sindacale della Uil – per i ritardi della burocrazia e per via dell’incapacità da parte dell’amministrazione regionale di risolvere le questioni di tutti i lavoratori della formazione professionale che si trovano nella medesima condizione di limbo”.
Riferisce al nostro giornale il sindacalista che i dipendenti dell’Ecap di Palermo, a causa dei ritardi insopportabili nelle procedure di emissione dei mandati di pagamento per gli enti ed i lavoratori, sono con le tasche vuote da troppi mesi ormai pur avendo garantito la prosecuzione delle attività, presentandosi regolarmente sul luogo di lavoro per chiudere i corsi della seconda annualità dell’Avviso 20/2011.
“Gli 80 operatori degli Interventi formativi – aggiunge Sacco – attendono dal primo gennaio 2014 le retribuzioni e sono stati in un primo momento sospesi dall’ente lo scorso 14 ottobre, per effetto del ritardo nell’avvio della terza annualità”.
Per il rappresentante della Uil Scuola è curioso che: “dal 23 ottobre i lavoratori degli Interventi si sono visti recapitare la lettera di preavviso di licenziamento a valere dall’1 gennaio 2015, in virtù della sospensione dell’accreditamento da parte dell’amministrazione regionale. Così come i 30 operatori degli ex sportelli multifunzionali dell’Ecap -precisa – sono stati raggiunti l’1 ottobre scorso da comunicazione di preavviso di licenziamento di tre mesi”.
Dal racconto di Sacco al giornale emerge un dubbio.
E’ come se l’Ente si aspettasse già il provvedimento di revoca, il cui incartamento lascerebbe presagire una insolita celerità nella procedure volte a combaciare i cocci per apporre i sigilli all’attività.
In effetti, senza entrare nel merito della preziosissima azione della magistratura che ha messo in luce fatti di rilievo anche penale, l’accelerazione della procedura per la revoca, visti i tempi soliti degli uffici del dipartimento Formazione professionale, lasciano dubbiosi diversi osservatori.
Il sindacalista rimarca che: “gli sportellisti dal 23 aprile sono stati sospesi con richiesta di cassa integrazione in attesa che il governo regionale attivi le misure previste dal piano della Garanzia Giovani”.
“Il prossimo martedì – sottolinea Sacco – è previsto finalmente, dopo mesi d’attesa, il tavolo istituzionale per l’accesso alla Cassa integrazione guadagni in deroga dove chiederemo di estendere l’accesso all’ammortizzatore sociale non solo agli ex sportellisti ma anche ai lavoratori degli Interventi formativi”.
“Nel febbraio scorso – conclude il dirigente sindacale della Uil – per una parte dei lavoratori (gli amministrativi) l’Ecap aveva richiesto l’accesso all’’ammortizzatore sociale”.

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Fp, Sacco (Uil Scuola): “Siamo preoccupati per ritardi. Governo tuteli lavoro e autorizzi accesso aa ss lav. Ecap Pa” http://t.co/wYxncnXCyO