IL TECNICO CHIAMATO AD UN DIFFICILE COMPITO IN SICILIA, CERTIFICA IL TRAMONTO DEL FOLLE DISEGNO CROCETTIANO DI MONOPOLIZZARE IL SISTEMA DEL LAVORO ATTRAVERSO IL CIAPI E LASCIA APERTE LE PORTE PER UNA STABILITA’ LAVORATIVA DEGLI OPERATORI EX SPORTELLI MULTIFUNZIONALI
“Invitiamo l’assessore regionale al Lavoro a meglio informarsi prima di rendere pubbliche dichiarazioni che – siamo certi – non essere ‘farina del suo sacco’”. A sostenerlo Benedetto Scuderi di Asef Confcommercio.
L’argomento oggetto di polemica è, tanto per cambiare, il programma Garanzia Giovani Sicilia che continua a restare impantanato nella riforma dei Servizi per il lavoro che il Governo regionale stenta a far decollare.
A provocare la reazione critica i Confcommercio Asef la dichiarazione dell’assessore al Lavoro, Bruno Caruso, rilasciata ieri a Scicli durante un incontro pubblico del Pd sui temi del lavoro e sul futuro del programma destinato ai giovani Neet (che non studiano, nono lavorano e non lo cercano) siciliani di età non superiore ai 29 anni.
Non vi è dubbio che il professore Caruso in questo momento sia la persona giusta al posto giusto per scrivere la parola fine al caos che regna da oltre 15 anni in Sicilia, regione che ancora non si è dotata, dopo la soppressione degli uffici di collocamento, di un moderni ed efficienti servizi per il lavoro. Caruso, che è un tecnico chiamato qualche mese fa dal Governatore della Sicilia a dare un volto al ‘lavoro’ in senso lato in Sicilia, è un affermato e stimato professore ordinario della cattedra di Diritto del Lavoro all’Università di Catania ed è docente dal 1988 alla Scuola superiore pubblica amministrazione di Roma. Un professionista dal curriculum prestigioso, presidente del Centro Studi di Diritto del Lavoro Europeo dedicato alla memoria di Massimo D’Antona, nonchè membro del Comitato di indirizzo scientifico dell’Anci ed autore di numerose pubblicazioni.
Due i temi toccati dall’assessore: Ciapi e operatori ex Sportelli multifunzionali.
Affermando, da un lato, che: “Non ci sono i fondi necessari per portare avanti Garanzia giovani con il Ciapi. Il contratto scade il prossimo 8 aprile e non c’è possibilità di rinnovo”, l’assessore Caruso ha certificato il definitivo fallimento di un’epoca politica – fortunatamente breve – che ha visto il Governo del presidente Rosario Crocetta impegnato, con il supporto della maggioranza parlamentare all’Ars, con a capo Pd e Udc, a portare avanti l’introduzione di un modello pubblico della gestione dei Servizi per il Lavoro.
Dall’altro ha detto che: : “Il futuro saranno le Agenzie per le politiche attive accreditate che avranno l’obbligo di assumere le professionalità esistenti, già riqualificate per questo lavoro, anche con benefici contributivi”. L’assessore-tecnico, in buona sostanza, lascia una porta aperta ai circa 1580 contrattisti del Ciapi, fuoriusciti dagli enti di formazione.
Parole che non convincono, però, Confcommercio Asef che lancia interrogativi sul possibile futuro tortuoso e in salita del Governo regionale su questo delicatissimo tema della riforma dei servizi per il lavoro e l’erogazione delle politiche attive.
È Scuderi, rivolgendosi all’assessore Caruso, ad essere esplicito: “Può spiegare l’assessore Caruso come farà ad imporre ciò alle Agenzie private di intermediazione? O, forse, qualcuno si augura che i soliti ricorrano al Tribunale amministrativo regionale per poi scaricargli la colpa della non praticabilità di tale iniziativa?”
Ed ancora: E quali sarebbero questi benefici contributivi che tanto predicati insieme ad altro non si sono mai visti? E scommettiamo che saranno indicati come colpevoli dell’attuale disastro coloro che censurano gli atti dell’amministrazione che risultano illegittimi o portatori di interessi non generali?
Domande che lasciano chiaramente intendere una possibile nuova stagione di contenzioso che, se non dovessero chiarirsi alcuni aspetti nel disegno governativo sul nuovo corso in Sicilia per il mercato del lavoro, macchierebbe di ‘incertezza’ ed instabilità, per altri lunghi anni il futuro non solo dei lavoratori interessati ma anche di centinaia di migliaia di giovani, adulti, disoccupati, donne e fasce deboli della popolazione che resterebbero orfani di opportunità di crescita, riqualificazione, orientamento, formazione. In una sola parola: di opportunità di lavoro per intere generazioni.
Farebbe bene il Governo regionale a cercare la condivisione tra tutti i potenziali attori del sistema misto – pubblico-privato – che dovrà essere messo in piedi per garantire il giusto equilibrio tra necessità di sostenere il servizio pubblico in un modello misto che assicuri gli interessi ‘legittimi’ dei privati. Un nuovo equilibrio, quindi che metta fine alla penalizzazione di operatori e giovani, associati ad oggi, ahinoi, nel comune triste destino.