Gaetano Scorsone
LA FESTA DI SAN GIUSEPPE COME ESERCIZIO DI COMUNITÀ
Sull’onda di quanto realizzato nell’edizione scorsa e con la catalizzante azione di numerose Associazioni che non perdono occasione per instillare alla comunità salutari dosi di positività comportamentale e culturale, la Festa di San Giuseppe quest’anno con maggiore intensità sta concorrendo a rafforzare il senso di appartenenza comunitaria in una sempre più larga fascia della popolazione.
Già il fatto che l’articolato programma sia stato messo a punto solo ed esclusivamente con la spontanea disponibilità delle più diverse realtà associative, sportive, culturali, artigianali, imprenditoriali, artistiche e che abbia inglobato momenti di forte intensità emotiva attraverso il solenne e partecipato ricordo di tragici eventi che hanno lasciato indelebile traccia nella memoria collettiva di noi tutti, segna un chiaro ed inequivocabile passo avanti verso superiori livelli di espressione comunitaria. E sulla stessa virtuosa scia si pone l’interessantissimo evento curato dall’Architetto Carmelo Antinoro dal titolo “La vita quotidiana a Favara negli ultimi cinque secoli” che si svolgerà venerdì 26 agosto, alle ore 18.00, presso la Sala del Collare del locale Castello Chiaramonte.
Una lodevolissima iniziativa che consentirà un virtuale viaggio nel tempo alla scoperta delle storiche curiosità del nostro passato: il progressivo sviluppo urbanistico della città con la nascita dei primi sobborghi e la progressiva configurazione ed espansione dei diversi quartieri; la sorprendente dinamica della popolazione con la storia delle famiglie e dei cognomi in essa rappresentati; gli eventi che fortemente hanno segnato le cronache dal ‘500 ad oggi e tanto altro ancora, frutto della meticolosa ricerca e degli approfonditi studi dell’Architetto Carmelo Antinoro che, a ragione, è considerato uno dei più stimati conoscitori della storia e dell’urbanistica della nostra città.
Un appuntamento assolutamente da non perdere per fissare meglio quelle conoscenze che, provenendo da un comune passato, aiutano a vivere meglio il condiviso presente e, al tempo stesso, a pianificare, con virtuoso equilibrio e sana responsabilità, l’agognato futuro.