In altri articoli stiamo raccontando, in dettaglio, la disastrata situazione finanziaria del Comune, mentre da anni la nostra testata giornalistica ne grida l’allarme e per questo da qualcuno siamo stati accusati persino di terrorismo internazionale.
Abbiamo gridato l’allarme nonostante l’enorme difficoltà di accesso alle dimensioni, in numeri, del disastro.
Oggi, grazie esclusivamente alla relazione dei Revisori del conto, siamo riusciti ad entrare nell’informazione e a raccontarvela.
Non è stata, come doveva essere, l’amministrazione comunale la nostra fonte, ma, ripeto, il Collegio dei revisori che operano sui dati del sindaco e della sua giunta. Queste notizie, dunque, potevamo e dovevamo averle, essendo affari nostri, prima, l’indomani stesso dell’insediamento della nuova amministrazione. E allora cosa è cambiato?
La stessa volontà di percorrere la strada del dissesto finanziario l’abbiamo conosciuta circa un mese dopo la comunicazione fatta dal Comune al Ministero degli Interni. Uno scivolone, si disse. Adesso gli scivoloni sono due.
E non è vero che poco cambia se la particolare notizia si conosce prima o dopo. Intanto, dicevo, sono affari nostri e li vogliamo conoscere prima di subito. E poi, ci salva la conoscenza e l’informazione e non il buio, per questo faccio il mio mestiere.
Ci salviamo se conosciamo i nostri debiti e i nostri creditori. Ci salviamo se si accende il faro dell’attenzione sul debito contratto per acquistare un eventuale “liccalicca”. Solo a quel punto l’opinione pubblica potrà essere determinante a bloccare l’acquisto del “liccalicca” evitando di indebitarsi per arricchire altri senza una effettiva necessità e contropartita per i contribuenti.
Ad ogni modo, non è accettabile da parte dell’amministrazione comunale continuare a non informare tempestivamente i cittadini sullo scottante argomento delle finanze dell’Ente.
Abbiamo sanato in ritardo con una fonte diversa da quella ufficiale e, in qualche modo, “rubando” per far conoscere e speriamo anche per dare l’occasione di iniziare a dibattere seriamente e concretamente sui dati emersi.