La vera questione che si pone è continuare così come in passato puntando al risanamento delle casse degli Enti pubblici o iniziare a buttare un’occhiata al popolo, alle famiglie, insomma, agli amministrati.
Si. Gli amministrati che non possono più reggere il peso delle tasse, determinato da una politica cieca, a volte, corrotta, che pur di alimentare il clientelismo, gli affari di partito non si è preoccupata dei danni ai siciliani e all’economia dell’Isola.
Abbiamo visto la spazzatura viaggiare in lungo e largo per la Sicilia, a spese dei contribuenti, perché alcune discariche non erano a norma. Mah! non finirei mai di dire mah! Gli Enti pubblici sono strapieni di personale e così anche molte aziende private che lavorano nel pubblico, sempre e inesorabilmente a carico del popolo. Non c’è, nella stragrande maggioranza di casi, un minimo rapporto sulla qualità del servizio erogato e i costi dello stesso, “inevitabile” scusante la spesa del personale dipendente. Ed è vero! Ma chi ha affollato i Palazzi?
L’accoglienza deve esserci, i profughi e i migranti al centro, va bene! Dovremmo mettere al centro anche i nostrani “profughi” per fame e povertà.
Tutto dovrebbe essere commisurato al reddito del popolo. Mi piace la parola popolo, andata in disuso, l’ho detto un sacco di volte, non si usa perché viene più facile fotterlo chiamandolo gente.
Il commerciante, l’artigiano, l’imprenditore devono essere tutelati dalla concorrenza sleale degli abusivi, da chi non paga le tasse e vende la merce dove gli pare e piace o da chi sfrutta la manodopera. Ci vogliono i controlli e pene severe.
La spazzatura non può costare più del pane nell’economia di una famiglia e l’acqua dovrebbe essere un bene accessibile a tutti. Sull’acqua pesa un canone di 8milioni di euro all’anno, solo per i gestori approvvigionati da Siciliacque, imposto dalla Regione, alla faccia dell’acqua pubblica, un bene di tutti.
Un occhio al popolo sarebbe il vero cambiamento, il regalo di Natale.
Auguri a tutti noi, auguri al Presidente Musumeci, alla giunta regionale, ai deputati all’Ars, ai sindaci. Auguri di buon Natale, di rinascita di un popolo che proprio non ne può più di essere ignorato e fottuto senza russura.
Auguri ai nostri lettori da parte di Leonardo Pitruzzella, Giuseppe Moscato, Joseph Zambito, Pino Sciumè, Gaetano Scorsone, Fra Giuseppe Maggiore, Totò Arancio, Giuseppe Maurizio Piscopo, Salvatore Vinciguerra, Sabrina Contino e dal sottoscritto. Grazie di cuore per averci scelto.