L’articolo pubblicato ieri dal titolo “Favara, ragazza scomparsa. La “timpulata” dell’avvocato Cusumano” nasce da un messaggio riservato inviatomi dallo stesso legale.
Una sana provocazione perché, sia io che Leonardo Cusumano, conosciamo bene il cuore e la generosità dei favaresi, nostri concittadini, che si manifestano ancora di più nei momenti maggiormente difficili per la collettività. La prova più recente è l’interesse sugli articoli dell’avvocato, della sindaca, di don Marco e di Gaetano Scorsone che hanno fatto e continuano a fare il giro del paese e oltre.
Diciamocelo francamente, c’è stata una sorta di nostra complicità con l’avvocato mirata a sollevare il vespaio, ovviamente, in senso positivo. Il richiamo alla “timpulata” non è a caso, ma ciò che conta è l’aver parlato della tragedia di una giovane mamma scomparsa da oltre venti giorni. Il parlarne è la dimostrazione dell’interesse dell’opinione pubblica. Il parlarne può portare a qualche risultato, il silenzio a nessuno.
Favara ieri si è interrogata e si è data le risposte.
Ci siamo tutti e tutti desideriamo il ritrovamento di Gessica per restituirla ai figli.
Intanto, le ricerche e le indagini continuano. Ricerche estese, oltre che nelle contrade di campagna vicine alla città, anche nel centro storico con l’utilizzo dei volontari oltre che dei militari dell’Arma, dei Vigili del fuoco, Protezione civile, Polizia municipale, coordinate dal S.Ten. Giovanni Casamassima, comandante della locale Tenenza dei carabinieri.