“Che la sanità non sia solo Covid, da un po´ di tempo, per come sollevato più volte in VI Commissione, taluni direttori o commissari di Aziende sanitarie se ne sono resi conto. La direzione dell’Asp di Agrigento purtroppo no”.
Sono le parole del vice presidente della commissione sanità on. Carmelo Pullara, che continua a bacchettare la direzione dell’Asp di Agrigento, mentre l’opinione pubblica fatica a comprendere alcune scelte della stessa che interessano il personale medico.
Scelte che si calano in una realtà abituata da decenni a ricorrere al dottore “Alitalia” nei viaggi per la salute. Da qualche anno gli ammalati hanno cominciato a fidarsi della sanità locale grazie alla professionalità dei medici, vere eccellenze nei diversi reparti. Chi sta male si cura ad Agrigento con notevole risparmio economico per la sanità regionale. Le eccellenze locali andrebbero premiate ed, invece, in qualche occasione, come quella del primario di cardiologia dell’ospedale di Agrigento, accadrebbe il contrario.
“In tutte le aziende – spiega il deputato- si fanno procedure concorsuali anche quelle dei direttori di struttura complessa, ovvero si da corso a quelle che sono le previsioni degli atti aziendali e della rete ospedaliera”.
“Agrigento è fanalino di coda. Sotto tutti i punti di vista: per il covid e per il non covid”.
“Per il covid basta guardare che Ribera, ospedale dedicato alla cura del virus, sarà pronto e operativo quando il covid sarà finto, o quando tutti saremo vaccinati, ergo quando non servirà più. Denaro buttato.
“Per il non covid, il nulla. La rete ospedaliera e l’atto aziendale sono rimasti totalmente inapplicati su tutto il territorio della provincia agrigentina. Tutto tace, nessuno ne parla. E se si parla, qualche prode giornalista pensa chissà che cosa ci sia dietro, o quale guerra”.
“La cosa più grave è che nel nulla assoluto, – continua Pullara – quando viene fatto qualcosa di buono, viene immediatamente distrutto, come è capitato nel caso del “Parto con Sorriso”, all’ospedale di Licata solo per fare un esempio. Giustamente, la direzione dell’Asp che ha ritenuto di gestire al ribasso la sanità agrigentina non può permettere esempi positivi. Per rimanere in argomento sarebbe opportuno sapere se anche il percorso finalizzato al mantenimento del punto nascita di Licata, tenuto aperto in deroga nelle more degli adeguamenti strutturali e organizzativi, sia stato definito. Non vorrei che si determinasse una improvvisa chiusura, di cui magari la polpetta avvelenata della sospensione del “parto con sorriso” sia stata solo un preludio”.
“In quel caso, sono certo che il presidente Musumeci e l’Assessore Razza, così come fatto con i dirigenti dell’economia per la bocciatura del rendiconto da parte della Corte dei Conti sarà consequenziale nella rimozione dei vertici. Non si spiegherebbe uno strabismo”.
“La politica si riconosce non solo per l’enunciazione di principio o di buoni propositi ma anche per le azioni che compie che non sono dirette, ma mediate dagli uomini che sceglie per porre in essere le azioni conseguenti alle proprie decisioni”.
“È chiaro che – conclude Pullara – se gli uomini scelti non pongono in essere le conseguenti azioni, o si rimuovono senza indugio o la politica, con la propria inerzia e silenzio, ne è parimenti colpevole e i cittadini che oggi silenti osservano, domani da elettori agiranno”.