I cumuli di rifiuti e le discariche abusive che costellano la città di Favara, sia nelle strade di accesso nell’immediata periferia, che nelle vie e piazze del centro abitato, non sono da addebitare, almeno nella loro totalità, alla mancata raccolta dei giorni scorsi a causa dello sciopero dei netturbini.
Cumuli e discariche c’erano già prima dello sciopero. In tanti a Favara non effettuano la raccolta differenzia e non seguono il calendario di conferimento. Per loro c’è un solo tipo di rifiuto e un solo modo per disfarsene, ovvero buttarlo al margine della strada o depositarlo dove capita. Allo stesso modo il servizio non è stato mai soddisfacente e non ha mai consegnato una città pulita.
In verità da un po’ di tempo a questa parte assistiamo ad un altro tipo di accumulo di rifiuti, ovvero quello dinnanzi a normali condomini abitati da persone che effettuano regolarmente la differenziata ma che troppo spesso, non hanno un servizio regolare per la raccolta che salta. Capita, infatti, che il servizio si inceppi e i netturbini non riescono a completare il giro; la settimana successiva non avviene la raccolta perché la discarica non ha accettato i nostri compattatori. E allora i rifiuti condominiali diventano mini discarica in quanto la settimana successiva, la terza, a causa dello sciopero dei netturbini, non viene nuovamente ritirata, con la monnezza che resta la per un’altra settimana ad aspettare il turno successivo, e siamo ad un mese
Per non parlare di altre disastrose situazioni causate da un servizio che eufemisticamente definiamo carente. Non ci vuole certo un giornalismo d’inchiesta per evidenziare tale carenze, basta farsi un giro per la città e vedere in che stato si trovano le strade. Lo abbiamo fatto anche noi ieri mattina ed abbiamo trovato discariche vecchie e in posti già noti, ma anche cumuli di rifiuti nuovi in svariati punti, sia nelle periferie che in pieno centro cittadino, in bella mostra, anche in luoghi che possiamo definire “sensibili”.
Gli ammassi di rifiuti che formano le discariche, non potendo certamente arrivare in questi luoghi da soli, evidentemente vengono depositati dai soliti incivili, per usare un eufemismo, che in un normale paese sarebbero stati subito individuati e sanzionati. Cosa che a Favara non sembra facile a farsi, o perché non se ne hanno i mezzi (anche se in più occasioni sono state comprate telecamere, videotrappole e sistemi vari di sorveglianza), o perché non si dispone di uomini (credo che ne basterebbero un paio ben motivati), oppure perché semplicemente non si vuole fare.
Siamo sempre più convinti che la situazione sia sfuggita di mano e che è incontrollabile. Ad iniziare dalla gestione del rapporto con l’ATI che ha in appalto il servizio frutto di un bando ultramilionario, molto più costoso dei precedenti, con inserite tante voci contrattuali che ne facevano un servizio ultramoderno e all’avanguardia. Immaginate che dovrebbero essere utilizzati mezzi elettrici per un minore impatto ambientale, dovrebbe essere effettuata una raccolta ultradifferenziata per rispettare l’ambiente, conferire meno in discarica, favorire il riuso dei materiali differenziati ed anche guadagnarci. Invece ci siamo ritrovati a pagare oltre 2 milioni di euro in più negli ultimi 5 anni, ed anche ad essere multati in più occasioni per non avere raggiunto la quota minima di raccolta differenziata fermandoci, a meno del 20%.
Nelle ultime settimane, come più volte scritto dal direttore Franco Pullara, sembra che l’amministrazione comunale abbia cambiato strategia ed abbia iniziato ad essere più vigile e attenta, rilevando e contestando il mal funzionamento del servizio. Addirittura l’assessore ai servizi finanziari Laura Maria Maggiore ha seguito personalmente l’evoluzione del servizio, annotando e trascrivendo le cose che non funzionano. Di contro le Ditte lamentano il mancato pagamento delle fatture e i netturbini scioperano perchè non ricevono lo stipendio.
In compenso Favara è una città verde. Un verde cittadino diffuso in ogni dove (che per il caldo in più parti ha cambiato colore diventando giallo) non tanto per la presenza di villette e giardini, ma per il proliferare di erbacce, presenti e rigogliose, in ogni dove. Ecco, il dato certo ed inconfutabile è che le erbacce sono presenti ovunque, sia sui marciapiedi che ai bordi delle strade o a ridosso di abitazioni.
Aspettiamo il primo report, magari ad un mese dall’insediamento, da parte del nuovo super assessore Davide Romeo, anche se, come abbiamo scritto in un altro articolo, ancora non ha avuto assegnata ufficialmente la delega da parte della sindaca.