Prosegue l’attività di vigilanza del personale della Capitaneria di porto di Porto Empedocle nell’ambito della filiera della pesca ed, in particolare, nel contesto della repressione della pesca illegale finalizzata al depauperamento delle risorse ittiche.
In particolare è stato portato a compimento un sequestro di ricci di mare. L’operazione è stata messa a segno in località San Leone, a finire nei guai due pescatori di frodo che sono stati sorpresi con 6 sacche a rete contenenti oltre 1.500 ricci di mare. I militari della Capitaneria di porto di Porto Empedocle, hanno sequestrato gli esemplari di echinodermi (ancora vivi) che sono stati rigettati in mare con l’ausilio della Motovedetta CP 860, mentre nei confronti deI pescatorI è stata elevata una sanzione amministrativa.
Com’è noto la pesca sportiva del riccio di mare consente un numero massimo di 50 esemplari di ricci per pescatore, vige il divieto assoluto di prelievo durante i mesi di maggio e giugno, per assicurare il cosi detto “fermo biologico” e garantire la riproduzione della specie ed, inoltre, è vietato il prelievo dall’ambiente marino di ricci di una misura inferiore ai 7 (sette) centimetri di diametro, misura che indica il raggiungimento dello stadio di maturità della specie.
Rimane, dunque, elevato e continuo il livello di attenzione da parte dei militari della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, al comando del Capitano di Fregata Fabio Serafino, alla verifica del rispetto delle norme sulla pesca ed al contrasto della pesca illegale, con il sempre primario obiettivo di tutela dell’ambiente marino e della fauna ittica.