Giuro è stata per me una mattinata impossibile e di lotta alla reazione di alcuni consiglieri comunali al documento di AreaZero sul rinvio del piano triennale dei lavori pubblici adottato nella seduta dell’11 ottobre scorso dal consiglio comunale.
Ora a tempesta attenuata, mi piace sottolineare senza entrare nel merito della vicenda, lo abbiamo già fatto in altri articoli giornalistici, che ad AreaZero va riconosciuto il risveglio del dibattito politico a Favara, che non è un fatto di poco conto.
In questo momento parlano di Piano triennale, si confrontano e magari se la prendono con la stampa rea, seconda alcuni, di quasi tutti i mali del mondo. Intanto parlano e può essere pure che, prendendone l’abitudine, si apra anche un serio dibattito sull’elevato conferimento di rifiuti indifferenziati, sull’aumento dei costi in discarica, sull’inesistente controllo del territorio, sul contrasto agli atti di inciviltà, sulle affissioni selvagge, sulle altrettanto selvagge occupazioni del suolo pubblico e l’elenco è maledettamente lungo.
Favara non è New York e tutti sanno tutto. I cittadini, destinatari dell’attività dell’Amministrazione e del Consiglio comunale, sanno valutare in base alla loro diretta conoscenza. Nel bene o nel male, vivono sulla loro pelle l’attività della politica. La stampa può solo rimarcare i fatti della politica e nulla di più.
I genitori che accompagnano i loro figli a scuola in mezzo al traffico automobilistico non regolato si formano direttamente il loro giudizio. L’immorale elevato costo, supera quello dell’acquisto del pane per una famiglia, del servizio ecologico ai favaresi arriva a domicilio con la bolletta della Tari e non con i giornali. E mi fermo qui.
Insomma, parlare e dibattere di argomenti importanti per la collettività non ha controindicazioni e fa bene principalmente alla politica.
In passato il dibattito si consumava all’interno dei partiti, adesso questi strumenti di democrazia non esistono quasi più, restano le aule dei Consigli comunali dove il confronto dovrebbe essere serrato nell’interesse di tutti i cittadini, non esclusi quelli che hanno opinioni diverse rispetto a quelle degli eletti rappresentanti del popolo.
Va bene il confronto sempre e in ogni caso.