“È necessario avere la stessa velocità del progresso, senza mai trascurare le esigenze del territorio e le abitudini della gente”.
Vincenzo Di Giacomo, amico di lungo corso, lo incontro quasi per caso, nella banca San Francesco di Canicattì della quale ne è il presidente. Mi porta nel suo ufficio al piano superiore dell’istituto bancario, come suo solito, trovando il tempo di accogliere gli amici, malgrado i suoi impegni lavorativi,
Il presidente Di Giacomo ha sempre lavorato in banca ed oggi è al vertice di un istituto nato a Canicattì nel 1901, quando sotto la spinta della Chiesa Cattolica, un gruppo di persone intraprendenti fondarono la “Cassa Rurale Cattolica di Prestiti San Francesco di Assisi”, oggi “Banca San Francesco Credito Cooperativo – Società Cooperativa”.
Nato, dicevo, a Canicattì l’istituto ha poi aperto diversi sportelli in provincia di Agrigento e nell’Isola.
La caratteristica principale è quella che mi piace definire la banca sotto casa, dove trovi qualcuno che ti ascolta e ti aiuta. Nella varie sedi è difficile trovare qualcuno che non conosce gli impiegati allo sportello per la loro piena disponibilità.
Con il progresso lo sportello fisico rischia di essere archiviato. Oggi se non puoi andare in banca e la banca che viene da te, a casa tua. Tutte le banche forniscono infatti servizi online, attraverso l’home banking.
Dal tuo pc, con lo smartphone o il tablet si possono avere informazioni sul saldo di conto corrente, l’elenco dei movimenti registrati sul conto corrente o sul conto deposito ed effettuare quasi tutte le operazioni
La sfida è diventata mantenere lo sportello fisico. Dare la possibilità di farsi aiutare, dialogare con un operatore piuttosto con un collegamento virtuale.
Vincenzo Di Giacomo mi parla di questa sfida: essere al passo con il progresso senza cancellare le caratteristiche della banca. È il ragionamento di chi ha sempre creduto nelle capacità imprenditoriali del territorio, allo stesso modo di come ci crede il dottore Vincenzo Racalbuto, direttore generale della San Francesco, che ha preferito Canicattì e il nostro territorio ai prestigiosi incarichi che ricopriva in istituti bancari del Nord Italia. E alle nostre potenzialità dovremmo crederci tutti per salire nelle posizioni delle classifiche nazionali sulla qualità di vita.
Intanto, la sfida di Vincenzo Di Giacomo e della sua banca non è solo di stare al passo con il progresso, è anche di essere nel tessuto sociale ed economico del territorio con la presenza fisica e non esclusivamente virtuale, per esserne al meglio protagonisti.