A circa una settimana del sequestro preventivo dell’impianto di trattamento rifiuti di contrada Cazzola, il consigliere comunale Gianluca Cilia torna ad interrogare il sindaco Vincenzo Corbo sulla vicenda.
I fatti
L’atto ispettivo del consigliere segue quello già presentato il 28 settembre dello scorso anno sempre a proposito dello stesso impianto di rifiuti.
Questo è gestito dalla ditta Marco Polo srl e da alcuni giorni ha i sigilli apposti dall’autorità giudiziaria.
Nei mesi precedenti il sequestro, d’altronde, si erano registrate numerose proteste ed esposti da parte dei residenti e degli imprenditori che nella zona gestiscono aziende agricole e/o strutture ricettive e quindi evidenziano disagi di ogni tipo e soprattutto di natura olfattiva.
L’interrogazione consiliare
Il consigliere comunale Cilia (che si era occupato dell’impianto in una precedente interrogazione risalente a quasi 10 mesi fa) scrive adesso di essere stato nuovamente sollecitato ad intervenire per accertare se c’è stato un eventuale pregiudizio alla salute dei cittadini che gravitano nelle aree prospicenti l’ impianto odiernamente sequestrato in via preventiva dall’autorità giudiziaria.
In particolare, Gianluca Cilia chiede al Sindaco Vincenzo Corbo di riferire al Consiglio Comunale le ragioni del sequestro preventivo dell’impianto, rendendo così note al Consiglio Comunale medesimo le seguenti circostanze: “se l’impianto è munito di regolare autorizzazione e per quale tipologia di rifiuti è stato autorizzato”; “se è stato mai effettuato un controllo da parte della Polizia municipale” prima che l’impianto venisse sequestrato; “se è stata mai misurata l’esalazione odorifera tramite l’intervento dell’ARPA”; “se è stata fatta una regolare gara di appalto o altro” per la gestione dell’impianto; “se l’Amministrazione abbia provveduto a individuare nuove strutture per il conferimento dei rifiuti e a quali eventuali aggravi di spesa si va incontro”.
La parola passa al sindaco
Adesso la parola passa al sindaco Corbo che dovrà rispondere all’interrogazione ed eventualmente riferire in adunanza consiliare, se il presidente del consiglio dovesse portare l’argomento all’ordine del giorno di una delle prossime sedute.