Ricordate il concorso pubblico, indetto e poi annullato dalla Regione Sicilia, per assumere 46 agenti del Corpo Forestale?
Quel concorso cui avevano partecipato 20 mila candidati e che aveva fatto inizialmente gioire il presidente Schifani, come dal nostro quotidiano online scritto nel servizio che può essere letto cliccando qui.
Quel concorso che poi è stato annullato dalla stessa Regione Sicilia, in autotutela, poiché il figlio del dirigente generale del Corpo Forestale (andato in quiescenza, subito dopo aver nominato il presidente della commissione del concorso) era arrivato primo assoluto nella graduatoria della prova scritta. Ce ne eravamo occupati prima con il servizio che si può leggere in questo link e dopo con un successivo servizio che si può leggere in quest’ altro link.
Ormai si aspettava il nuovo bando di concorso, nonostante le lamentele dei concorrenti utilmente collocati in graduatoria, di cui pure ci eravamo occupati con apposito servizio che può essere letto cliccando su questo link.
Il colpo di scena
Invece, il colpo di scena. La graduatoria del concorso, nella quale il figlio dell’ex dirigente generale del Corpo Forestale si era piazzato al primo posto assoluto è valida. Lo ha stabilito il TAR Sicilia di Palermo, al quale lo stesso giovane si era rivolto con ricorso giurisdizionale assistito dallo studio legale amministrativista Rubino.
Gli atti del concorso erano stati annullati poiché il dirigente generale (papà del concorrente primo in graduatoria) aveva nominato il presidente della commissione.
“Sì, aveva nominato il presidente della commissione, ma non era intervenuto nei lavori concorsuali, avendo potuto nominare il presidente di una Commissione che, nei fatti, non aveva preparato le domande della prova o corretto le risposte fornite dai candidati”- sostiene in estrema sintesi lo studio legale Rubino. Infatti, la preparazione delle domande e la correzione delle risposte della prova scritta erano state preparate da apposita agenzia specializzata, la Formez Pa, soggetto terzo rispetto all’amministrazione regionale.
Il collegio ispettivo
Ma andiamo con ordine.
Dopo le polemiche sorte e imperversanti sui social e sugli organi di informazioni circa la collocazione al primo posto in graduatoria del figlio dell’ex dirigente generale del Corpo Forestale Regionale, è stato nominato dal Presidente della Regione un collegio ispettivo che ha verificato l’irregolarità del concorso.
Pertanto, sulla scorta di tali verifiche ispettive, l’Assessorato Regionale della Funzione Pubblica ha annullato in autotutela tutti gli atti del concorso, per asserito conflitto di interessi.
Il ricorso al TAR
A questo punto, il giovane primo classificato in graduatoria, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Giuseppe Gatto, ha presentato ricorso davanti al Tar di Palermo, ritenendo illegittimo l’annullamento in autotutela adottato dall’Assessorato Regionale della Funzione Pubblica.
In particolare, gli avvocati Rubino, Impiduglia e Gatto hanno rilevato l’insussistenza del conflitto d’interesse, evidenziando che, all’epoca della nomina del presidente della Commissione di concorso, il Dirigente nominante non era a conoscenza della candidatura del figlio e che in ogni caso era impossibile per la Commissione incidere sui risultati della prova, avendo, l’Amministrazione, incaricato un soggetto terzo per l’organizzazione e la gestione della prova scritta.
L’annullamento dell’annullamento
Si è ovviamente costituito l’Assessorato regionale, sostenendo l’infondatezza del ricorso, ma il Tar Sicilia di Palermo ha condiviso le tesi degli avvocati Rubino, Impiduglia e Gatto. E, con sentenza pronunciata in esito all’udienza del 04.12.2024, ha accolto il ricorso del giovane concorrente collocatosi al primo posto della graduatoria, annullando il provvedimento a mezzo del quale la Regione aveva invalidato l’intera procedura concorsuale.
Il giudice amministrativo ha infatti sancito che “l’asserito vizio di nomina del Presidente della Commissione non avrebbe potuto in alcun modo comportare alcuna interferenza sull’espletamento dei lavori concorsuali, visto che la prova scritta si è svolta, come previsto dal bando (art. 3 e 6), su domande a risposta multipla predisposte da un soggetto terzo (Formez PA), estratte a sorte e con procedura completamente automatizzata”.
Le ipotesi dopo la sentenza
In definitiva, pertanto, la graduatoria dei soggetti idonei alla prova scritta del concorso per 46 posti di agente forestale risulta valida ed efficace.
Ma che farà adesso la Regione?
Si adeguerà alla pronuncia o farà appello al Consiglio di Giustizia Amministrativa?
Riproduzione riservata