Il questionario a risposte multiple
Si tratta di quel concorso, indetto e poi annullato dalla Regione Sicilia, per assumere 46 agenti del Corpo Forestale.
Si tratta di quel concorso cui aveva partecipato il figlio dell’ex comandante del Corpo degli agenti forestali, classificandosi al primo posto, avendo indovinato tutte le risposte dell’unica prova di esame, quella del test scritto a risposte multiple.
Quel concorso cui avevano partecipato 20 mila candidati e che aveva fatto inizialmente gioire il presidente Renato Schifani per poi rattristarlo tantissimo.
La dichiarazione di allora di Schifani
Il presidente della Regione, infatti, aveva rilasciato questa dichiarazione: ”Rincresce per i tanti giovani che con sacrificio hanno partecipato alle prova del concorso, ma l’annullamento degli atti, come indicato dal collegio ispettivo e in sintonia con la giurisprudenza amministrativa, è a questo punto l’unica soluzione percorribile per ripristinare la legalità violata e consentire una partecipazione, con pari opportunità, a tutti i concorrenti”.
“Sono certo che in poco tempo saranno selezionati i migliori” – aveva pure detto il presidente.
Invece, no. Niente nuovo concorso. La Regione si arrende al TAR che ha annullato l’annullamento del concorso, riporta la graduatoria in vita.
Il ricorso al TAR
Si sono infatti rivolti al giudice amministrativo, i candidati classificatisi utilmente in graduatoria.
Lo stesso primo classificato, il figlio dell’ex dirigente generale del Corpo Forestale Regionale, ha presentato ricorso, sentendosi meritevole e nel giusto.
Egli, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Giuseppe Gatto, ha chiesto al Tar di Palermo di annullare l’annullamento in autotutela adottato dalla Regione. Ed il TAR gli ha dato ragione. Ha dato ragione lui e a tutti gli altri ricorrenti, emettendo sentenza di annullamento del provvedimento regionale con cui veniva annullata la graduatoria e gli altri atti del concorso.
Il ritorno in vita della graduatoria
L’Avvocatura dello Stato ha suggerito di non opporsi a questa sentenza del Tar e la Regione si è arresa. Ha rinunciato all’appello, nonostante si era prima espressa in modo convintamente difforme.
Adesso quindi si faranno regolarmente le assunzioni dei primi 46 della graduatoria di quel concorso che per due anni è finito sui giornali per gli scandali e le proteste che aveva suscitato, facendo trapelare possibili favoritismi.
In pratica, adesso, i 46 concorrenti utilmente collocati in graduatoria dovranno solo sostenere le prove psicoattitudinali ed un corso di formazione apposito. Indi, diventeranno dipendenti regionali a tempo indeterminato, con la qualifica di agenti del corpo forestale della Regione siciliana.