Corruzione: è questo il reato per cui il presidente ARS Gaetano Galvagno è indagato dalla Procura della repubblica di Palermo.
Uomo di punta di Fdi, indicato come probabile candidato al governo della Regione per le prossime elezioni, il quarantenne Gaetano Galvagno proviene da Paternò, lo stesso Comune nel quale ha radici la famiglia di Ignazio Benito Maria La Russa, prossimo ai 77 anni, attuale presidente del senato della repubblica italiana.
Ad inizio d’anno gli sarebbe stato notificato, dalle fiamme gialle, un avviso di proroga delle indagini e lui avrebbe chiesto immediatamente di essere sentito. Ma, a quanto pare, sarebbe stato sentito soltanto qualche settimana fa.
Il reato ipotizzato riguarda l’assegnazione di fondi a due imprenditori mediante stanziamenti disposti con la manovra correttiva di bilancio del 2023. Il primo concernerebbe la Fondazione Dragotto, per l’iniziativa “Un magico natale” (100 mila euro per due iniziative, tenute a Palermo e a Catania, il 20 e il 21 dicembre, al Teatro Politeama e al Teatro Bellini). Il secondo riguarderebbe i 200 mila euro assegnati al Comune di Catania per le iniziative di Natale e Capodanno, poi gestite dalla società Puntoeacapo dell’imprenditore Nuccio La Ferlita.
Le indagini della guardia di finanza sarebbero indirizzate su incarichi conferiti dai due imprenditori a stretti collaboratori di Galvagno, come la sua portavoce Sabrina De Capitani, e il suo addetto stampa Salvatore Pintaudi.
Secondo l’accusa, si tratterebbe di incarichi mai svolti, ma regolarmente pagati e fatturati. Il presidente dell’ARS respinge le accuse e, ai pm, avrebbe detto che i suoi collaboratori non lavorano per lui a tempo pieno, ma svolgono regolarmente ed effettivamente anche altri incarichi professionali.
Non è escluso che le indagini possano riguardare anche altri finanziamenti e altri personaggi del mondo politico ed imprenditoriale.