L’Unitre Empedocle ( Università della Terza Età) di Favara, dopo dieci anni di attività svolta ed essersi ormai misurata nei vari settori della vita sociale , indossa gli abiti di “autore” e di “attore” e si cimenta in una Commedia dal titolo ” Un giorno dal Medico “, riportandoci a cinquanta anni fa, allorquando la gente faceva la fila dal medico di famiglia trascorrendo giornate intere nella sala di attesa per aspettare il suo turno.
La cosa più caratteristica consiste nel fatto che con questa commedia l’autore, il dott. Diego Caramazza, riesce a fotografare non solo la situazione temporale dei fatti effettivamente successi nella saletta del suo studio, ma a riportare le discussioni giornalmente verificatesi durante le lunghe attese ivi trascorse, pervenendo alla narrazione di veri e propri “sparlettii” effettuati anche nei confronti dei propri familiari.
Certo, non è stato facile passare dalle parole ai fatti, a maggior ragione che fu stabilito che gli artisti dovevano essere scelti tra gli associati dell’Unitre, non tanto per un fatto egoistico di appartenenza, ma quanto per potere realizzare in pieno lo Statuto dell’Associazione, dove, tra l’altro, viene espicitamente detto che le varie azioni ed i possibili interventi debbono e dovranno essere rivolti non solo verso gli altri, ma anche verso loro stessi al fine di socializzare al massimo tra gli iscritti, di tenere vivo l’interesse verso la vita e per essere di esempio vivente da imitare. Invero, in una vita attiva e vissuta, non conta l’età, ma il piacere di partecipare e di risolvere i problemi di tutti i giorni, diventando punto di riferimento.
E così all’ecclettica ed estrosa Antonietta Cavaleri e’ stato assegnato il compito non solo di fare la regista, ma di scegliere gli artisti fra gli associati dell’Unitre, pur sapendo che quasi nessuno di loro era mai salito su un palco di teatro e, men che mai, aveva recitato. Antonietta divenne e diventa, pertanto, oltre la regista, la selezionatrice, la costumista, la scenografa, l’interprete del pensiero dei partecipanti, la suggeritrice…per sei mesi non tenne e non tiene in pace nessuno.. e tutti, nello specifico, le furono e le sono ubbidienti.
Come il grande Mago di Hoz, ella ha preteso e pretende che i suoi attori vestano – durante le prove e la stessa rappresentazione finale – un saio nero e portino una maschera bianca, ritenendo di potere leggere dai loro movimenti l’inconscio e il subconscio e trarne “il meglio” del loro spirito di partecipazione!
Certo, erano e sono pur sempre degli insegnanti, dei professionisti, degli impiegati in pensione, che, pur orbitando attorno a un’età di over 60, 70, 80 anni, hanno avuto ed hanno ancora il coraggio di spendersi ed il piacere di dimostrare a loro stessi e agli altri che ancora sono in condizione di dare un grande contributo alla società.
Di certo, grande exploit ha avuto l’opera del dott. Caramazza, il quale oltre ad essere stato un ottimo Medico, si è dimostrato di essere un grande poeta e scrittore… tra l’altro ha scritto e pubblicato anche due raccolte di poesie.
Nello specifico, per averlo già dimostrato nel tempo con i fatti, c’è da dire che l’Unitre si è dimostrata di essere una fucina di scrittori, poeti, artisti….sino ad arrivare a livello nazionale.
Gli associati attori si sono mossi con grande scioltezza, la scenografia e’ stata curata nei minimi particolari, il teatro ha fatto l’en plain. Un battimano va fatto all’autore e alla regista, un plauso particolare agli attori e a tutto il personale che si sono prodigati per la riuscita dell’opera. Un prosit al Sindaco per il patrocinio concesso, in quanto tutto ciò avvicina la gente alle Istituzioni, un grazie viene esteso sia al Presidente del Consiglio Miriam Mignemi che alla stesso Direttore artististico Architetto Giacomo Sorce , in quanto con la loro presenza hanno dato e danno tono e qualità alla Commedia rappresentata.
Hanno partecipato in qualità di attori o di operatori dell’opera ( in ordine di apparizione):
– Margherita Marturana;
– Dino Cavallaro;
– Antonietta Cavaleri;
– Michele Arnone;
– Giuseppina Fallea;
– Antonietta Sanfratello;
– Pino Maniscalco;
– Germana Sutera;
– Berto Morreale;
– Giovanni Chianetta;
– Leonardo Vinciguerra;
– Francesca Vitello;
– Lina Sorce Urso;
– Lina Sorce Bennica;
– Annamaria Castronovo;
– Gino Sgarito
ed ancora:
– Direttore di Scena: Pino Vitello;
– Scenografia: Lillo Todaro e Giovanni Bottone;
– Luci e Scene: Ditta Videoservice;
– Suggeritrice: Maria Concetta Grassadonio;
– Assistente Recitazione: Francesca Milioti;
– Aiuto Costumi: Antonietta Sanfratello;
– Pubbliche Relazioni: Giuseppe Veneziano.
Sia il Presidente dott. Diego Caramazza che il Coordinatore dott. Giuseppe Veneziano, nel ringraziare il Sig. Sindaco e le autorità presenti, si sono complimentati con gli attori e quanti si sono prodigati per la riuscita dell’evento. Un sentito ringraziamento viene rivolto al numeroso pubblico e a tutti i presenti, ai quali, approfittando dell’occasione, viene comunicato che giorno 26 c.m. la rappresentazione verrà duplicata presso il Carcere di C/da Petrusa con l’intento di rubare un sorriso alle detenute e ai detenuti in esso ospitati e per farli sentire per un paio di ore parte integrante della società. Alla fine, vengono chiamati sul palco ad uno tutti gli attori partecipanti e la stessa Regista per gustarsi il loro meritato appaluso. Per finire, il Presidente Caramazza, il Coordinatore Veneziano, la stessa regista Cavaleri ringraziano gli stessi attori per la riuscita della rappresentazione e il numeroso Pubblico presente. Con i saluti e gli auguri di andare sempre avanti da parte del Sindaco Palumbo, della Presidente del Consiglio Miriam Mignemi e dello stesso Direttore Artistico Architetto Giacomo Sorce viene calato il sipario del Teatro, divenuto ormai per volere del Sindaco, della Amministrazione, dello stesso apparato dirigenziale del settore e delle stesse Associazioni che operano in loco, un Bene Comune ed un luogo di incontro di cultura, di arte e di teatro della Favara per bene.