“Egregio Sindaco,
Le scriviamo a nome della CGIL della UIL e dell’ufficio Pastorale Sociale e del lavoro di Agrigento perché riteniamo importante dare voce a una comunità che da troppo tempo paga un prezzo altissimo in termini di qualità della vita.
Aragona e i suoi cittadini già oggi sopportano odori insopportabili che provengono da impianti vicini e dalla zona industriale. È sotto gli occhi di tutti come questi disagi abbiano reso difficile vivere serenamente il proprio paese, minando salute, dignità e socialità. Prima ancora di discutere di nuovi progetti, occorre prendere atto che i controlli si sono rivelati insufficienti e che la qualità della vita dei cittadini è già compromessa.
Pensare di aggiungere un ulteriore impianto di compostaggio significa aggravare una situazione già pesante e rischiare di spingere ancora più persone ad andare via. L’emigrazione purtroppo è una ferita aperta per tutta la nostra provincia, e questo tipo di scelte non fanno altro che accelerare lo svuotamento del paese, perché i cittadini non sono più disposti a restare in un luogo dove non si respira aria pulita e non si vive con serenità.
Lo scorso anno la comunità si è già espressa contro la variante urbanistica per lo stesso progetto che è stato bocciato dal Consiglio Comunale: la volontà dei cittadini è chiara. Non si può barattare la salute e il futuro delle persone con piccoli ritorni economici che lasciano il tempo che trovano.
Lo sviluppo e la crescita devono andare di pari passo con il rispetto dell’ambiente e con la tutela della salute. Solo così Aragona può pensare ad un futuro diverso, fatto di opportunità e non di rinunce.
Per questo Le chiediamo di non dare l’assenso alla variante urbanistica per la realizzazione dell’impianto, e di difendere con coraggio la dignità della comunità che rappresenta.










