La denunzia è di Alfonso Buscemi, segretario generale CGIL Agrigento, e di Francesco Cosca, segretario generale della Fillea-CGIL.
Il sindacato parla di “viabilità nel caos” e stigmatizza la situazione venutasi a creare dopo la chiusura, per lavori di manutenzione, del viadotto Re che taglia in due la provincia di Agrigento.
Quindi, denuncia la situazione di grave disagio viario che potrà aggravarsi successivamente, ovvero non appena si renderà necessaria anche la chiusura del viadotto Spinola, anch’esso determinante per attraversare Porto Empedocle.
Dicono Alfonso Buscemi e Francesco Cosca:
“Al momento, i percorsi alternativi sono rappresentati dalla strada Fauma, una strada consortile, o dal tracciato che attraversa Realmonte (zona Scala dei Turchi): soluzioni inadeguate e pericolose per sostenere il traffico che collega l’asse Mazara del Vallo – Gela; entrambe vietate al traffico pesante”.
“Eppure” -aggiungono- “esistono due valide alternative, ferme da anni. La prima è la variante urbana di Porto Empedocle, bloccata dal 2012, che permetterebbe di deviare il traffico fuori dai centri abitati di Porto Empedocle e Agrigento, fino alla rotonda di Giunone. La seconda è il tratto viario di collegamento tra il porto di Porto Empedocle e la statale 640 Agrigento-Caltanissetta (la cosiddetta “Strada degli Scrittori”) impraticabile per il blocco del viadotto Maddalusa, chiuso da sette anni”.
In proposito, il sindacato ha realizzato un video esplicativo che documenta come -a parere del sindacato medesimo- sia possibile completare (mediante interventi mirati) queste opere e “restituire una viabilità sicura e moderna all’intera area”.
Il video (cliccare qui per scaricarlo e vederlo) è stato consegnato anche alla Prefettura di Agrigento, con la richiesta di sollecitare l’ANAS e l’IRSAP, enti appaltanti, affinché riprendano immediatamente i lavori e definiscano un crono programma certo per la riapertura delle infrastrutture.










