domenica, 16 Novembre 2025
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    AICA scrive a Schifani per chiarire inequivocabilmente i rapporti con Siciliacque

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    L’ Azienda Idrica dei Comuni Agrigentini ha inviato una richiesta ufficiale di convocazione urgente al presidente della regione siciliana, Renato Schifani.

    Ciò per affrontare le criticità del sistema idrico nella provincia di Agrigento.

    Il rigetto della proposta transattiva AICA

    Secondo l’AICA, d’altronde, le criticità risultano oggi aggravate dal rigetto da parte di Siciliacque della proposta transattiva riguardante il credito da quest’ultima vantato e quantificato in circa 22 milioni di euro.

    La proposta di AICA, pienamente conforme alla formula conciliativa suggerita dal Giudice Istruttore del Tribunale di Palermo nel dicembre 2024, prevedeva il pagamento di 14,5 milioni di euro a saldo e stralcio di un debito complessivo di circa 22 milioni, con rate sostenibili e la chiusura definitiva dei contenziosi in corso” -sostiene la stessa AICA in una nota.

    Nonostante ciò, Siciliacque ha rifiutato l’accordo e richiesto ulteriori somme aggiuntive, relative ad ulteriori interessi, spese legali e rivalutazioni, ponendo a rischio la tenuta economica di un gestore pubblico che serve 33 Comuni e più di 250.000 cittadini”- continua AICA nella nota.

    Le criticità da affrontare con chiarezza

    “È una situazione inaccettabile” – osserva la presidente del CdA aziendale, Danila Nobile, sottolineando che “ non si può chiedere a un gestore pubblico, nato per tutelare i cittadini, di pagare somme sproporzionate mentre una società partecipata regionale utilizza le nostre infrastrutture territoriali e ci fa pagare acqua che in gran parte si disperde a causa di reti obsolete”.

    Gli argomenti che la società idrica consortile dell’agrigentino vuole affrontare con il presidente Schifani riguardano -oltre alla situazione debitoria con Siciliacque–  anche i seguenti punti:

    -l’utilizzo da parte di Siciliacque dell’acquedotto Favara di Burgio e dei relativi pozzi, ubicati interamente nel territorio agrigentino e rivendicati da AICA come patrimonio pubblico locale;

    -le perdite idriche che superano il 60% delle portate distribuite, con enormi sprechi e costi che l’AICA continua a sostenere pur senza che l’acqua arrivi a destinazione;

    -la richiesta di un piano straordinario regionale per la ricostruzione e il rifacimento integrale delle reti idriche della provincia di Agrigento.

    La reitera  della richiesta a Schifani

    Di queste tematiche, la presidente Nobile aveva già investito Renato Schifani con un video diffuso sui social, di cui la nostra testata online ha dato notizia con apposito articolo (clicca qui per leggere l’articolo).

    Adesso Danila Nobile torna sull’argomento con missiva ufficiale e richiesta formale di incontro al quale partecipino pure i rappresentanti dell’Assessorato regionale all’Energia, quelli dell’ATI AG9 e i vertici di Siciliacque.

    Ciò al fine di definire una soluzione condivisa che spazzi via i dubbi sulle problematiche dopra accennate.

    Chiediamo al Presidente Schifani di farsi carico di una decisione politica coraggiosa: restituire le infrastrutture al territorio, sostenere la realizzazione delle nuove reti e garantire il diritto all’acqua per i cittadini agrigentini. Non possiamo più pagare acqua che non arriva alle case ma si disperde per strada” -asserisce  convintamente la presidente del CdA dell’AICA.

     

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