I netturbini non fanno in tempo a raccogliere e bonificare e nel giro di poche ore rispuntano i cumuli di rifiuti. Neppure l’emergenza sanitaria riesce a fermare gli imbecilli che con il loro comportamento rendono più vulnerabile, dal punto di vista infezioni, la città.
Da qualche giorno sono arrivate le foto trappole, che oggi dovrebbero, finalmente, essere in funzione. Ma non basta. Questi criminali vanno scoperti con una forte azione di polizia. Occorre istituire un tavolo sulla sicurezza sanitaria con tutte le istituzioni responsabili della salute e dell’ordine pubblico.
La stragrande maggioranza dei cittadini che sta rispettando le misure di contrasto al coronavirus, non può assistere indifesa al particolare fenomeno. Queste bestie vanno individuate e punite. Deve chiudersi il momento del convincimento, fallimentare nei risultati, e aprirsi quello dello Stato garante dei diritti dei cittadini.
Il sindaco è il primo responsabile della salute pubblica, informi il Prefetto di Agrigento sull’emergenza cittadina, ovviamente, se ritiene allarmante e fuori dalla sua portata la soluzione del problema, ma il fenomeno va arrestato prima di subito. Si inventi la sindaca un manifesto sulle conseguenze penali previste per il particolare reato da porre in tutti i siti abituali per le bestie. Faccia la sindaca, non dobbiamo essere noi a suggerire i provvedimenti, e dia un taglio netto a questa vergognosa tela di Penelope, di conferimento pericoloso e di bonifica, a totale danno economico e sanitario dei cittadini.
Non è tollerabile il fatto che altrove, ragionevolmente, si disinfetta e si disinfesta e a Favara si viva tra la sporcizia.