“Stiamo per eleggere gli organi statutari dei Liberi Consorzi Siciliani e non del comune di Roccacannuccia (…) mi piacerebbe capire cosa eventualmente avrebbero in comune i 5 Stelle e il PD di Di Paola e Barbagallo con MPA e Forza Italia di Lombardo e Schifani”.
E’ lo sfogo di Carmelo Pace, capogruppo DC all’ARS, nel suo profilo social personale. Ed il riferimento è alle elezioni nell’ex provincia di Agrigento, dove si parla di un inciucio tra una parte del centro-sinistra e una parte del centro-destra.
Il presunto inciucio
Se ne sussurrava già da tempo. Tant’è che lo stesso on. Carmelo Pace aveva invitato più volte e formalmente all’unità del centrodestra per le elezioni del presidente e del consiglio del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Ed aveva anche esortato il decano della politica agrigentina, on. Roberto Di Mauro (leader provinciale MpA, deputato da tante legislature e assessore regionale) a convocare un tavolo con i leader agrigentini della coalizione di governo regionale.
Poi, è arrivato il quotidiano regionale online LiveSicilia. Che ha scritto: “Lombardo, secondo più fonti presenti all’incontro, avrebbe tolto il velo di ipocrisia che da tempo aleggia sulla vicenda Agrigento ricordando l’esistenza di un dialogo avanzato tra il trio Gallo-La Rocca Ruvolo-Di Mauro e un’area del Partito democratico”.
In altri termini, iu una riunione regionale del centrodestra sulle elezioni nelle ex province, il leader MpA, Raffaele Lombardo, avrebbe rivelato l’esistenza del patto di alleanza tra Forza Italia degli onn. Gallo e La Rocca Ruvolo e il Movimento per le Autonomie dell’on. Di Mauro con un’area del PD.
Quale area del PD?
La solita -sussurrano gli addetti ai lavori- quella dell’on. Michele Catanzaro, deputato regionale agrigentino e capogruppo del PD all’ARS.
Sono arrivate smentite? Nessuna, sinora, dai diretti interessati del centro-destra e del centrosinistra.
Ma è arrivata una netta presa di posizione del circolo PD Vittoria Giunti di Agrigento, a firma del segretario cittadino Nino Cuffaro che scrive: “Se queste notizie fossero vere, si tratterebbe per il PD di una vicenda molto grave. Sarebbe una decisione assunta al di fuori degli organi statutari del partito, senza alcuna consultazione degli iscritti, senza alcun dibattito pubblico, senza alcun coinvolgimento delle segreterie provinciale e regionale”.
Da notare che il segretario cittadino e il circolo Vittoria Giunti sono considerati dell’area dell’on. Catanzaro che, a sua volta, fa capo all’era dell’on. Stefano Bonaccini, eurodeputato a capo della corrente socialdemocratica e riformista che si contrappone alla leader del partito Elly Schlein.
Un inciucio fuori dalle segreterie PD?
Il tenore testuale della nota del segretario PD di Agrigento porta un po’ a pensare che quell’accordo F.I. – M.p.A. – P.D. possa esistere, ma sarebbe stato realizzato al di fuori della segreterie provinciale e regionale del PD.
Ed è molto probabile che giunga una smentita dalla segreteria regionale, mentre non può arrivare da quella provinciale, essendosi dimesso Simone Di Paola.
Ma arriverà la smentita sull’accordo dell’on. Michele Catanzaro, deputato regionale dell’agrigentino e capogruppo PD all’ARS?
Probabilmente, presto. Ma c’è, comunque, ancora tempo sino al 7 aprile, termine ultimo per la presentazione delle candidature per le elezioni del a presidente e del consiglio del Libero Consorzio Comunale che si svolgeranno il 27 aprile.