E’ stato presentato, nel foyer del Teatro Pirandello, il nuovo romanzo di Andrea Cirino, scrittore agrigentino, che affronta il tema della detenzione dal punto di vista psicologico, esistenziale e sociale.
Tre minuti è il titolo del romanzo, uscito il mese scorso, per i tipi di Francesco Tozzuolo Editore, con al copertina raffigurante un dipinto del maestro Silvio Benedetto.
L’evento, patrocinato dal Comune di Agrigento e inserito nel programma di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, è stato coordinato dal giornalista Domenico Vecchio ed è stato introdotto dall’ dall’accoglienza a cura della Savatteri Produzioni e dai saluti istituzionali del sindaco Francesco Miccichè.
Con l’autore, presente e particolarmente coinvolto, hanno conversato: il giornalista Salvatore Pezzino, il direttore del carcere agrigentino Anna Puci, il giornalista Luigi Roberto Mula, il direttore dell’ufficio di esecuzione penale esterno Stefano Papa, il cappellano del carcere Luigi Mazzocchio e il critico letterario e cinematografico Beniamino Biondi.
Ad inframmezzare la conversazione, le letture di alcuni brani del romanzo a cura dell’abile Franco Bruno, attore e regista.
Particolarmente stimolante è stata la conversazione che ha fatto emergere i vari aspetti del travaglio esistenziale di chi si trova detenuto e la necessità di una riconsiderazione sociale e legislativa della detenzione in genere e di quella preventiva in ispecie.