Sarà quasi sicuramente Giovanni Ilarda il prossimo presidente della fondazione di partecipazione Agrigento 2025 che dovrà gestire il programma di Agrigento Capitale della Cultura Italiana 2025
Le dimissioni di Minio
Com’è noto, Giacomo Minio, docente universitario di economia applicata ai beni culturali e già responsabile di Confindustria agrigentina, si è dimesso dalla carica di presidente, dopo essere stato invitato a farlo dal sindaco di Agrigento che, a sua volta, era stato invitato a chiederne le dimissioni dal presidente della regione.
Eppure tutti -sindaco di Agrigento compreso- concordano nel riconoscere a Giacomo Minio capacità e meriti nell’aver avviato la fondazione. E allora perché le dimissioni?
Per dare la fondazione in mano a gente di fiducia del presidente della regione che vuole andare avanti senza intoppi e/o difficoltà-si dice in giro.
Ma, per la verità, tutti gli intoppi e le difficoltà non hanno mai avuto origine dalla fondazione, ma da altri soggetti: soprattutto regionali (per esempio: il ritardo nel finanziare i lavori di bitumatura e l’asfaltatura dei tombini idrici; oppure: I cartelli con gli errori ortografici) e comunali (la mancanza di punti informativi; il degrado e il carente servizio di igiene urbana soprattutto nei vicoli e nelle scale del centro storico; l’assenza di servizi igienici cittadini; etc…).
Le voci sul nuovo presidente
Comunque sia. Adesso si sussurra il nome di Giovanni Ilarda come nuovo futuro presidente della fondazione. Una persona per bene che quest’anno compirà 74 anni ed è stato magistrato integerrimo durante la sua carriera lavorativa e sino al giugno 2022.
Ma dovrà essere designato dall’Empedocle Consorzio Universitario di Agrigento, dal quale era promanata la designazione di Giacomo Minio. A meno che quest’ultimo non resti in CdA quale mero componente e Giovanni Ilarda sostituisca l’attuale rappresentante della regione in Cda e poi venga eletto presidente.
I giochi sono semplici, ma non semplicissimi e quindi ci sarà da vedere.
Chi è Ilarda
Intanto del presidente in pectore, va detto che è stato anche assessore regionale a quel ramo che una volta si chiamava “presidenza”: per poco più di un anno (dal 30 maggio 2008 all’8 luglio 2009).
Chiamato dall’allora presidente della regione Raffaele Lombardo, poi se ne allontanò, lasciando la carica di assessore e avvicinandosi ad Angelino Alfano. Infatti, ottenne l’incarico di ispettore generale capo del ministero della Giustizia, quando titolare del dicastero era proprio Angelino Alfano.
Originario di Ciminna, Giovanni Ilarda è commendatore al merito della Repubblica ed è stato commissario liquidatore per le aree di sviluppo industriale della Sicilia orientale per tutto l’anno 2023.
Usato sicuro o energie fresche?
Odiernamente, egli è vicino al presidente Schifani. Il quale -prossimo ai 75 anni- “punta sull’usato sicuro” (come scriveva Buttanissima Sicilia in occasione della nomina dello stesso Ilarda a commissario liquidatore ASI Sicilia orientale).
D’altronde, tanto per fare qualche esempio, il capo di gabinetto del presidente della regione è un settantenne, dirigente regionale in quiescenza. L’assessore regionale alla salute uscente era pure pensionata, da sempre fuori dalla politica, mentre la nuova assessore alla salute è prossima alla quiescenza.
Non che abbiamo una qualche ragione contro i pensionati (anzi, dovremo averne qualcuna a favore). Tuttavia, si avverte nell’aria l’esigenza di un maggiore e migliore spazio per le energie più giovani e fresche.