Nelle settimane scorse è dilagato lo scandalo sui gravissimi ritardi nella refertazione dei campioni istologici presso gli ospedali dell’Asp di Trapani.
E sempre nelle settimane scorse, è emerso che lo smaltimento delle liste di attesa (in Sicilia e nelle altre regioni italiane) non costituisce problema di facile soluzione, nonostante tutti gli investimenti di spesa e gli interventi e rimedi adottati.
L’azzeramento annunciato dall’ASP
Eppure, ecco che un paio di giorni prima dell’inizio dell’estate 2025, il direttore generale dell’ASP di Agrigento, Giuseppe Capodieci, annuncia l’azzeramento delle liste d’attesa per le visite specialistiche e gli esami diagnostici nel territorio di pertinenza dell’ASP di Agrigento.
Ma è possibile?
Il direttore generale, Giuseppe Capodieci, insieme ai direttori sanitario ed amministrativo, Raffaele Elia ed Ersilia Riggi, si è recato presso la Cabina Unica di Regia, coordinata dal dottor Maurizio Galletto, per incontrare e ringraziare lo staff degli operatori che hanno consentito l’azzeramento delle liste d’attesa. Lo dice un comunicato stampa dell’ASP del 19 giugno.
Le prime osservazioni del M5S
Ma non ne è convinto il deputato regionale del M5S, Angelo Cambiano, il quale stigmatizza che “si moltiplicano le segnalazioni di utenti che denunciano attese superiori ai sei mesi per l’esecuzione di esami diagnostici, ivi compresi quelli di natura oncologica, per i quali la tempestività rappresenta un fattore cruciale per scongiurare conseguenze nefaste”.
La replica del direttore ASP
Non è così, secondo il direttore Capodieci. Il quale ribadisce “Abbiamo azzerato nella quasi totalità le liste d’attesa per gli esami diagnostici”. Ma stavolta aggiunge che “gli esami diagnostici” sono quelli intesi come “prime visite”. E ammette che c’è un’ “unica eccezione”, quella delle “tomoscintigrafie miocardiche dopo prova da sforzo”.
E gli esami diagnostici oncologici?
“Gli esami relativi a sospette neoplasie vengono garantiti come prime visite” -dice il manager ASP. Ed aggiunge:” “Abbiamo attivato un numero telefonico dedicato e ricollocato oltre 1.400 pazienti grazie al dialogo empatico tra operatori e utenti” -Il numero telefonico è 0922407365, ndr.
La controreplica del M5S
Ma Cambiano replica: “invito semplicemente a leggere – come ho fatto io – i commenti lasciati da decine di utenti sotto l’articolo in cui si annuncia con entusiasmo l’azzeramento delle liste d’attesa” e fa qualche esempio di tali commenti che parlano di “una mammografia a maggio 2026, una risonanza a marzo 2026”; di “due visite all’ospedale di Agrigento, una per febbraio e l’altra per marzo 2026”; del “giugno 2026” “per un accertamento diagnostico”; di “una data per il 7 maggio 2026 al P.O. di Canicattì”.
Non solo. Il deputato ARS aggiunge di aver provato a prenotare, personalmente, “una colonscopia totale con endoscopio flessibile (classe D e P, come primo accesso). Il risultato? Nella struttura convenzionata, la prima disponibilità è risultata giovedì 6 novembre 2025. Presso il Presidio Ospedaliero di Agrigento, invece, l’esame risulta prenotabile solo a gennaio 2026”.
Manforte DC al M5S
Come se non bastasse, il deputato regionale Carmelo Pace, capogruppo della DC all’ARS (che è anche vicepresidente della commissione parlamentare “salute, servizi sociali e sanitari”), giunge il 21 giugno a dar manforte al deputato regionale del M5S, Angelo Cambiano.
“Se le perplessità e i rilievi dell’on. Cambiano in merito ai numeri del dott. Capodieci dovessero rivelarsi fondati, trovando riscontro nelle verifiche che la comunità e i cittadini attendono doverosamente, saremmo di fronte a dati palesemente artefatti” -scrive Carmelo Pace.
E lo scrive, dopo aver detto che “La disponibilità di prestazioni che slitta al 2026, messa nero su bianco per ultimo dall’on. Cambiano, è facilmente verificabile e porta a riscontrare una realtà dei fatti che merita interventi concreti”.
“La sanità della nostra provincia, nonostante l’impegno del governo Schifani nel recuperare il ritardo, registra” un considerevole numero “di cittadini della provincia di Agrigento che scelgono sistematicamente, in assenza di posti disponibili, di non curarsi da noi optando per strutture fuori provincia e fuori regione” -dice inoltre Pace.
“Questa migrazione sanitaria si traduce, nel bilancio dell’ente, con un saldo negativo di ben -82,9 milioni di euro: ecco il numero che l’Asp dovrebbe azzerare con una profonda riorganizzazione”-dice ancora. Chiosando poi: “I tempi delle liste d’attesa in alcuni settori potrebbero essere, dunque, meno consistenti di altri semplicemente perché i cittadini non si curano da noi”.
L’invito del direttore ASP
A questo punto, il direttore Giuseppe Capodieci non può fare altro che invitare gli onorevoli Cambiano e Pace (il primo deputato di opposizione, il secondo deputato che sostiene il governo) presso la Cabina Unica di Regia, “per sedare le polemiche e confrontarsi in trasparenza sui dati relativi all’abbattimento delle liste d’attesa”.
Ma contestualmente all’invito Capodieci precisa: l’incontro con i due deputati regionali, e con qualunque altro rappresentante delle Istituzioni lo desideri, servirebbe ad accertare che “i tempi d’attesa in provincia sono perfettamente allineati agli standard richiesti dalla normativa vigente (prima azienda in Sicilia ad aver ottenuto questo status) ed in questo senso azzerati”.
Ecco, adesso abbiamo tutti le idee più chiare: le liste d’attesa nell’ASP di Agrigento non sono azzerate nel senso letterale del temine, ma i tempi d’attesa in provincia sono allineati agli standard richiesti dalla normativa vigente.