Il TAR-Sicilia di Palermo ha confermato l’aggiudicazione del contratto di locazione del locale (posto all’interno del nuovo Palazzo di Giustizia di Palermo) in favore della ditta Giovanni Errante che potrà aprirvi bar, caffetteria e tavola calda, oltre che un centro copie, punto internet e servizi vari.
La ditta è stata patrocinata e difesa dagli avvocati Girolamo Rubino e Gaspare Tesè, quest’ultimo giovane legale, originario di Naro, in provincia di Agrigento, figlio d’arte, il cui papà è anche saggista e scrittore (è l’autore della monografia dal titolo “Piersanti Mattarella, un politico cristiano”), oltre che brillante cassazionista.
Il caso
Il locale in questione era ormai chiuso da anni, dopo lo scandalo che aveva coinvolto la precedente società (dei fratelli Torregrossa) che lo gestiva ed avrebbe sfruttato i dipendenti, che sarebbero stati costretti a restituire parte dello stipendio loro corrisposto in busta-paga.
A seguito dello scandalo, nell’estate del 2024, il Comune di Palermo aveva pubblicato un avviso pubblico con il quale si dava avvio alla procedura di locazione di quell’immobile sito all’interno del nuovo Palazzo Giustizia ed ormai libero.
Alla procedura prendevano parte due ditte: Giovanni Errante e Giardini del Massimo; e alla prima è stato aggiudicato l’immobile, mentre la seconda è stata esclusa dalla procedura, non avendo presentato la domanda di partecipazione secondo le regole dell’avviso pubblico.
Il ricorso della ditta esclusa
La ditta Giardini del Massimo, però, ritenendo illegittima l’esclusione, ha proposto un ricorso innanzi il TAR-Sicilia di Palermo.
Nel giudizio si è ovviamente costituita l’aggiudicataria ditta Errante, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Gaspare Tesè, i quali hanno rilevato la correttezza dell’operato del Comune di Palermo nell’escludere dalla procedura di gara la ditta ricorrente.
Inoltre, gli avvocati Girolamo Rubino e Gaspare Tesè hanno eccepito l’inammissibilità del ricorso, oltre che la sua tardività, in considerazione del fatto che l’esclusione era stata disposta in sede di seduta pubblica e non già con il successivo provvedimento di ratifica dell’esclusione.
La sentenza
Così, il TAR, condividendo appieno le tesi difensive degli avvocati Rubino e Tesè, ha rigettato il ricorso proposto dalla ditta Giardini del Massimo, ritenendolo irricevibile oltre che inammissibile, in considerazione del fatto che l’esclusione della stessa veniva disposta in forza di una clausola escludente prevista dal bando e non impugnata con il ricorso.
Inoltre, il TAR ha sentenziato la condanna della ricorrente a pagare al Comune di Palermo ed alla ditta Errante le spese di lite.
Pertanto, per effetto di questa sentenza, si cristallizza l’aggiudicazione -in favore della ditta Giovanni Errante- del locale sito all’interno del nuovo Palazzo di Giustizia di Palermo, dove potrà avviare l’attività prevista dal proprio business plain, compresa quella di bar e tavola calda, oltre che di centro copie, punto internet e servizi.