Partenza favorevole per Pendolino
Sulla carta doveva avere gioco facile Peppe Pendolino, sindaco di Aragona, a diventare presidente del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento. Ma, sul concreto percorso dell’elezione di secondo livello, non si sta verificando quanto in astratto previsto.
In campo, per lui, sono state apparecchiate tre liste civiche che si rifanno ai partiti di Grande Sicilia (Roberto Di Mauro), Forza Italia (Margherita La Rocca Ruvolo e Riccardo Gallo) e PD/M5S (Michele Catanzaro (con la benedizione della deputata nazionale Maria Iacono/Angelo Cambiano, con la benedizione della deputata nazionale Ida Carmina).
I partiti del grande inciucio. Che ha un pò (ma comunque non tanto) meravigliato e, per la verità, non è granché piaciuto: soprattutto a tanti appartenenti e simpatizzanti degli stessi partiti inciucianti.
Strada in salita
Forse anche per questo la strada è adesso in salita e, complice il voto disgiunto (addirittura con due schede distinte: una per votare il presidente, e l’altra per votare il consigliere della lista preferita), Peppe Pendolino non potrebbe avere la meglio su Stefano Castellino. La cui coalizione sembra granitica e impenetrabile.
FdI (partito cui appartiene lo stesso Castellino, in provincia rappresentato dall’assessore regionale Giusi Savarino e dal deputato nazionale Lillo Pisano), DC (partito di Totò Cuffaro e Carmelo Pace), Lega (partito dell’ex eurodeputato Annalisa Tardino, capeggiato ad Agrigento dal commissario provinciale Anastasio Carrà), UDC di Decio Terrana e Noi Moderati (col responsabile provinciale Totò Carlisi) marciano uniti e imperterriti e sembrano conquistare sempre più consensi sia nei campi (per così dire) neutri sia in quelli avversari.
Parrebbe infatti -in base alle voci che si rincorrono- ci sia più di una défaillance nella colazione dell’inciucio: nel senso che -anche fra i consiglieri comunali di Grande Sicilia e di Forza Italia– ci potrebbe essere una certa quantità di voto disgiunto in favore di Stefano Castellino. E qualche addetto ai lavori indica agevolmente le aree più plausibili della défaillance che – addirittura, nelle aree più reattive- non riguarderebbe solo il voto per il candidato presidente, bensì anche quello per il consiglio del Libero Consorzio.
Il busillis della sinistra dura e pura
Non solo. Una parte della sinistra non è stata favorevole all’inciucio. Per esempio: quelli del PD più duro e puro e quelli del M5S della prima ora; oltre alle frange di Rifondazione Comunista, Verdi e Sinistra.
Verdi e Sinistra, ufficialmente, hanno dichiarato di non essere schierati con nessuna delle due coalizioni in lizza. Ma si era sparsa la voce, nei corridoi della politica, che alla fine votassero per Bellavia (presente nella lista civica PD/M5S, come consigliere del Libero Consorzio) e per Pendolino (quale presidente).
Adesso si dice pure che, per Verdi e Sinistra, se fosse plausibile il voto di preferenza per il consigliere, non lo sarebbe affatto quello per il presidente. E, del resto, ciò verrà constatato agevolmente lunedì prossimo, in sede di spoglio: dato che i consiglieri comunali di AVS hanno un nome e un cognome e un valore specifico monitorabile nel voto ponderato. Una constatazione che varrà a fare o a non fare la differenza tra gli inciucianti, da un lato, e i duri e puri che fanno quello che dicono, dall’altro lato.
I consiglieri di Palma Montechiaro
Ma quel che più agevola Stefano Castellino è il tesoretto di voti del suo Comune: su 16 consiglieri comunali (il cui voto individuale vale oltre 100 punti in più di quello dei 12 consiglieri di Aragona), ben 10 sono ufficialmente con lui.
Ma c’è chi nutre il sospetto che gli altri 6 consiglieri possano esercitare il voto disgiunto. Si tratterebbe di 3 consiglieri vicini a Grande Sicilia, 2 vicini a Forza Italia (tra cui il presidente del consiglio comunale Domenico Scicolone, nella foto insieme a Stefano Castellino) ed 1 del PD.
Seguiranno, invece, molto probabilmente, gli ordini di scuderia, questi consiglieri comunali della città del Gattopardo. Ma il legame tra il sindaco e il presidente del consiglio comunale è stato sempre stretto, troppo intenso. E dura da tanto, tanto tempo.
Il voto di secondo livello
Il voto è previsto nella sola giornata di domenica prossima, 27 aprile 2025, dalle ore 8:00 alle ore 22:00, nell’unico seggio elettorale, insediato nella stessa sede del Libero Consorzio.
Presidente del seggio sarà Kabiria Rossana Loggia, mentre gli scrutatori saranno Ivan Scaglione, Isa Scrudato, Maria Tuzzolino e Alessandro Sciacchitano. Gli scrutatori supplenti sono: Aurora Liberto, Lorenzo Maglienti, Carmen Virone e Ignazio Di Gerlando.
Tutti i componenti del seggio sono stati a suo tempo sorteggiati dall’ufficio elettorale, presieduto da Roberta Marotta (segretario generale dei Comuni di Racalmuto e Santa Elisabetta) e composto da Michele Giuffrida (segretario generale dei comuni di San Biagio Platani, Comitini e Sant’Angelo Muxaro), Pietro Librici (segretario comunale di Camastra) e Antonio Insalaco (funzionario del comune di Agrigento) con mansioni di segretario dell’ufficio.